Storia di Viggiù - 1. Le Origini




I primi abitatori: gli Orobi e i Romani- Origine del nome


L’origine di Viggiù come di tanti altri Comuni si perde nei tempi remoti. O meglio nella nebulosa dei tempi.

Dei primi abitatori di epoche Storiche di questa plaga non rimangono altro che congetture e, qualche nome di località; così dal nome di uno dei colli che circondano il paese l’Orobia - si vorrebbe che qui abitassero un tempo gli Orobi, popoli primitivi, pare di origine greca che occupavano secondo alcuni storici, lo spazio in cui giacciono le colline poste ai piedi delle catene montagnose tra il Verbano ed il Sebino.

Ai Celti-Umbri, (in ispecie gli Insubri che occuparono tutta la zona fra il Ticino e l’Adda fondando l’Insubria) seguono i Galli condotti da Bellovese che soggiogarono tutti Orobi e Insubri ed altre genti (Etruschi etc.), che eranvi nell’Italia Superiore (VII Sec. a. C.) ed alla regione posta tra il Po e le Alpi veniva dato poi dai Romani il nome di Gallia Cisalpina

Circa due secoli appresso incominciava la lotta tra i Romani ed i Galli e dopo varie alternative (fra cui le vittorie e sconfitte di Annibale, cartaginese, alleatosi ai Galli) tutta la Gallia Cisalpina cadeva definitivamente ai Romani (II sec. a. C.).

Cesare - che fu proconsole delle Gallie per 5 anni intorno al 60 a. C. - mandava nella regione Comasca 5000 coloni d’origine greca e, per assicurarsi da invasioni esterne e per poter guerreggiare contro la Gallia TransaIpina’, stabiliva delle stazioni che senza essere lontane dalle pendici dei monti come era costume dei Romani, si trovassero sulle vie che conducevano nelle Gallie e nella Germania, attraverso i gioghi delle Alpi Pennine e Retiche.

In queste Stazioni le legioni condotte dal grande capitano svernavano, e si agguerrivano per muovere alle conquiste transalpine ed è probabile che Cesare, mentre spingeva i fanti entro le Alpi, lasciasse nei piani e convalli, che circondano la nostra plaga, parte delle genti equestri e che per breve tempo vi tenesse dimora egli stesso.

È da quest’epoca che il nostro paese, divenuto colonia Romana - ha tratto - secondo alcuni storici - il suo nome: da Vicus Julii (Villa Giulia, Virgiulio) come Stabio (Stabulum Caesaris) e dal X Sec. in Vigloeno, Viglue, Vigue indi in Viggiù.

Iscrizioni lapidarie rinvenute a Viggiù e nelle vicinanze (Clivo, Stabio, Cantello, Arcisate) oltre ad avanzi di necropoli romane ci dimostrano che questi luoghi erano colonie romane: avanzi di Necropoli romane (in parte passati al Museo archeologico di Varese) furono scoperti ad Induno 0lona, Arcisate, Cantello).


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Testo tratto da "Viggiù nella Storia e nell'Arte" di Francesco Caravatti (agosto 1925)
pubblicato la prima volta su ViR nel giugno 1997
riedito e aggiornato nella veste grafica: luglio 2021
Edit by TaSa



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