Artisti: le Biografie




Giuseppe Galli


Giuseppe Galli - Scultore
Nasce a Viggiù nel 1903 ed ivi muore il 2 dicembre 1988

ritratto

Giuseppe Galli
Foto di Giuseppe Antognazza - Tutte le immagini di questa biografia
sono sue e sono tratte dall'opuscolo citato alla fine del testo.

Da uno scritto del noto Poeta e giornalista Renato Simoni, in occasione di una mostra alla Casa degli Artisti di via Manzoni a Milano nel 1933, si rileva:
"Il Giuseppe ancora giovinetto respinse la professione di barbiere che il padre gli aveva quasi imposto, perché in lui era già nato l'amore per l'arte che nella sua terra d'origine, di Viggiù era una tradizione secolare."

Si iscrisse alla Scuola d'Arte e Mestieri SOMS di Viggiù diplomandosi con buoni voti e maturando in lui la volontà di diventare Artista.
In seguito frequentò l'Istituto Superiore d'Arte di Torino e poi la Scuola serale d'Arte al Castello di Milano e più tardi quella di Brera.
Infine la scuola del Marmo del maestro Adolfo Wildt, che lo diresse e lo incoraggiò.

copertina

Copertina dell'opuscolo dedicato dalla SOMS a Giuseppe Galli
Si tratta dell'opuscolo citato alla fine del testo.

Per cinque anni lavorò d'ornato alla Veneranda Fabbrica del Duomo.

Sempre Renato Simoni dice: "Meditazione, studio, esercizio, ansia di apprendere, nobile rassegnazione alla povertà, pazienza e fede. Di questi beni, di queste virtù e di queste sofferenze si compose l'oscura storia della sua più fresca giovinezza. Finché spiragli gli si aprirono, e un po' di luce rischiarò la sua attesa."
La Commissione Artistica del Cimitero Monumentale di Milano accettò nel 1933 un suo Bozzetto. Quello fu l'inizio, e da allora il lavoro non mancò più allo Scultore Giuseppe Galli.

negus

Giuseppe Galli: Busto-Ritratto del Negus Hailé Selassié
Vedi nota (1)

Dal 1933 al 1935 si susseguono varie commesse e ordini di opere, contemporaneamente insegna all'istituto Artigianelli di Milano (il Galli era nipote del noto scultore Giacomo Buzzi Reschini).
Nel 1935 giunse ad Addis Abeba come ufficiale volontario degli Alpini agli ordini del valoroso Duca d'Aosta, il quale lo incoraggiò a formare diverse scuole d'Arte, e dopo la guerra continuò la sua opera alla corte Imperiale, che apprezzò meglio l'impegno culturale e civilizzatore di Giuseppe Galli.

donna

Giuseppe Galli: Busto-Ritratto di donna

Nel 1954 quando il Negus per festeggiare i 25 anni di regno diede ordine di costruire il "Palazzo del Giubileo", Galli entrò a far parte del gruppo degli artisti di Corte (era già stato uno degli Architetti del Palazzo di Menelik).

Dalla sua mano esperta nasceranno figure, busti, formelle, altorilievi su pietra, gesso, terracotta, bronzo, marmo, granito, legno, secondo un'arte figurativa di maniera che andò ad incontrare i gusti del Negus.

Nel 1965 il Galli tornò in Italia, nella sua Viggiù.

bassorilievo

Giuseppe Galli: Bassorilievo sulla facciata d'ingresso del "Palazzo del Giubileo"


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Giuseppe Galli
Testo di Effepi tratto dall'opuscolo:
Giuseppe Galli - lo scultore del "Negus"
Realizzato dalla "SOMS Viggiù 1862" in occasione della Mostra del 22/3-5/4 2009
tenuta nella sala dell'associazione.



Approfondimenti

Giuseppe Galli,
Fissa uno spazio tridimensionale nelle sue figurazioni eludendo dei vuoti mentre la luce si ferma nelle fluttuanti e lievi ondulazioni varieganti con vigore spirituale della Grecità Medioevale.
Quando scolpisce vi aggiunge, icasticamente segni della pittura, smussa gli angoli, arrotonda le forme e spoglia i corpi vivificandoli con audaci scorci in una classica fioritura di poesia febea.
Opere commotive volute e riprese sulle orme della magnifica pietà Rondanini.
Una classica rinascita culturale di tipo rinascimentale che conquistò il mondo civile.
Eclettico, evidenzia venature Romano-Bizantine romantiche e simboliche dal soffio lirico.
Nessun pessimismo in queste opere, ma impulso rinnovatore che richiama l'uomo a rimuovere le contraddizioni delle quali è protagonista e succube.

testina

Giuseppe Galli: Testina di ragazza etiope


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Recensione delle opere di Giuseppe Galli del critico d'Arte Biagio Pantaleo, 1979
tratto dal già citato opuscolo: Giuseppe Galli - lo scultore del "Negus"



Note

(1)
Negus è un titolo nobiliare etiope corrispondente a quello di re.
Questo termine della lingua amarica si ritrova già in alcune antiche iscrizioni di Axum, e, secondo la tradizione, fu conferito per la prima volta dal re Salomone al proprio figlio Menelik I, che aveva avuto dalla regina di Saba.
Nel XIX secolo rivestivano questo titolo i sovrani di Scioa, Gondar, Tigrè e Goggiam.
Nell'accezione negus neghesti ("re dei re") corrisponde al titolo di imperatore;
molto spesso il termine negus si trova impiegato in questo senso.
Ultimo negus neghesti fu Hailé Selassié, incoronato nel 1930 e deposto nel 1974.
(da it.wikipedia.org)




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