Artisti: le Biografie
Antonio Tantardini - pagina 1
Nacque a Milano il 12 giugno 1829 da Luigi, lavoratore del marmo, e da Caterina Teufich.
(Presente nelle biografie perché, come conferma il Pellegatta, "i suoi genitori erano di Viggiù")
Ritratto di Antonio Tantardini
Foto tratta da Galleria Antiquaria Alessandra Corvi - Roma - Vedi nota (1)
(Da non confondere, come spesso accade soprattutto su siti di lingua spagnola, con Carlo Antonio Tantardini (Introbio (Lecco), 1677 - Roma, 1748) anch'egli scultore, conosciuto anche come Antonio Tantardini di Valsassina [ndr tasa]).
A quattordici anni iniziò a frequentare i corsi di disegno all’Accademia di Brera, completando poi la formazione nello studio dello scultore Pompeo Marchesi.
I primi lavori -dopo un colossale Geremia non altrimenti documentato- sono quelli eseguiti per il palazzo milanese di Gian Giacomo Poldi Pezzoli entro il 1855: quattro putti in legno dorato e gli stucchi in stile neorococò che fino alla seconda guerra mondiale decoravano la sala Gialla.
Nel 1857 eseguì i due Leoni per la scalinata della chiesa parrocchiale di Gussago (Brescia), richiestigli sin dal 1851 dal bresciano Paolo Richiedei tramite il pittore e amico comune Angelo Inganni.
Lo stesso Richiedei nel 1860 donò ai Musei civici di Brescia il marmo della Venere, una delle prime repliche dell’opera esposta a Brera nel 1858 e 1859 col titolo di Bagnante e in seguito riproposta con successo alle esposizioni di Firenze (1861), Londra (1862), Filadelfia (1876): è evidente nella figura il riferimento alle coeve bagnanti hayeziane.
Dell'opera sono noti un gesso preparatorio (coll. priv.) e molte repliche in marmo: si segnalano quelle per il barone Rothschild di Francoforte (1864) e per il marchese Antonio Marco Busca di Milano (1865), oltre a quella del Museo Nacional de Bellas Artes di Buenos Aires.
Antonio Tantardini: La bagnante
Marmo di Carrara - 135cm h - Firmata e datata sulla base "A. Tantardini F. Milano 1858"
Foto di autore non citato tratta da www.anticoantico.com - Vedi nota (2)
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Antonio Tantardini: La bagnante
Marmo - 132cm h - Firmata e datata sulla base "Anto. Tantardini fece Milano,1863"
Foto di autore non citato tratta da www.christies.com - Vedi nota (3)
Per il cimitero Vantiniano di Brescia Tantardini eseguì il Monumento di Cesare Arici (1841) e il Monumento di Teodoro Lechi (1867). Per la villa del conte bresciano Girolamo Fenaroli a Rezzato scolpì il gruppo marmoreo delle Divinità olimpiche.
La "coscienziosa imitazione del vero"(4) e la naturale affabilità nei rapporti interpersonali (unita alla conoscenza delle lingue straniere) fecero dello scultore il "creatore e motore e centro d'uno dei più operosi studi di scultura di Milano"(5), assai richiesto da committenti privati per ritratti e sculture di genere, i cui modelli arredavano in modo scenografico lo studio milanese di via Montebello 3, aperto nel 1860.
A questo indirizzo, che ospitava anche l'abitazione dello scultore, risultava domiciliato Aristide Tantardini -verosimilmente il figlio- quando espose nel 1874 a Brera un acquerello.
Nel 1865 fu inaugurato il Monumento a Cavour a Milano, dove l'Italia sedente (nota anche come Storia), che Tantardini aveva proposto al concorso del 1861, fu posta alla base della statua di Odoardo Tabacchi.
Milano, Monumento a Cavour
Odoardo Tabacchi: Monumento a Cavour
Antonio Tantardini: Italia sedente o la Storia.
Foto di Andrei Romanenko tratta da it.wikipedia.org
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Antonio Tantardini: La Storia
Foto tratta da Galleria Antiquaria Alessandra Corvi - Roma
Nel 1861 Tantardini fu coinvolto dalla Fabbrica del duomo per il paliotto destinato all’altare della Presentazione della Vergine al Tempio, nel transetto Sud della cattedrale.
Il bassorilievo marmoreo della Natività della Vergine fu collocato nel 1863, contestualmente al Miracolo di s. Agnese eseguito da Giovanni Strazza per l’altare adiacente, mentre Innocenzo Fraccaroli e Pietro Magni lavoravano ai paliotti di altri due altari nel transetto Nord.
Nel frattempo, volendo sostituire le fatiscenti statue in gesso ai lati dell’altare della Madonna dell’Albero, accogliendo la proposta di Tantardini la Fabbrica gli commissionò il grande marmo del Mosè (modello presentato a Firenze nel 1861 e a Londra nel 1862).
Poco dopo fu assegnata a Strazza l'analoga figura dell'Aronne. Le due statue, in marmo di Carrara (1867), trovarono stabile collocazione nel 1870 nel cortile dei canonici del palazzo dell'Arcivescovado, dopo ritardi e discussioni riguardanti la sistemazione più opportuna.
Antonio Tantardini: Mosè
Foto di Brogi tratta da Archivi Alinari, Firenze
A Milano lo scultore eseguì la figura di Gian Domenico Romagnosi per la Galleria Vittorio Emanuele II (1867, gesso, distrutto), una Madonna per la chiesa di S. Giorgio al Palazzo, il busto di Carlo Possenti per il cortile di Brera (1874) e diverse opere al cimitero Monumentale: tombe Scorzino e Ignazio Prinetti (1869), Malinconia per la tomba Prandoni (1870, marmo originale alla Galleria d’arte moderna), Meditazione per la propria tomba (1878) e i tardi monumenti De Benedetti (Angelo del giudizio), di Elena Blum, De Luppis von Rammer.
Antonio Tantardini: Meditazione, la scultura realizzata per la propria tomba
presso il Cimitero Monumentale di Milano - Vedi nota (6)
Foto di autore non indicato, tratta da it-it.facebook.com/MILANO.sparita.e.da.ricordare
Fu attivo anche per i cimiteri di Como (tomba di Pietro Baragiola, 1866), Monza (tomba di Andrea Lissoni; in città Tantardini scolpì anche i quattro Leoni dell’omonimo ponte sul Lambro), Jerago con Orago (Angelo del sepolcro nel 1864, busto di Giovanni Bianchi, oltre al busto di Ippolita Bianchi Gori presso la locale Scuola materna), Casciago (Varese, tomba Tallachini, 1868), Trieste (tomba Voelkel), Cremella (Lecco, tomba Galliani, 1868), Soresina (Cremona, tomba di Antonio Bettoni, 1864), Garlasco (Pavia, busto dell’ing. Cappa), Vicenza (busti della famiglia Nievo), Buenos Aires e Il Cairo.
Fra le ultime opere sono il Monumento Arnaboldi Cazzaniga per Carimate (Como) e il Cenotafio di Vratislav Vyborny (Palma di Maiorca, Valldemossa, Monasterio de Miramar).
Antonio Tantardini: Cenotafio di Vratislav Vyborny
presso il Monastero di Miramar - Vedi nota (7)
Foto di José Luis Filpo Cabana, tratta da commons.wikimedia.org
Come molti colleghi della Scuola di Milano, anche Tantardini si guadagnò la commissione di monumenti pubblici in varie località della penisola: i Monumenti ad Antonio Bordoni (1864) e Alessandro Volta (1878) per i cortili dell’Università di Pavia, il Monumento ai caduti della guerra d’Indipendenza a Rieti (1869), il Genio dell’insurrezione per quello di Vicenza (1871), l’Eroe per quello di Sant’Angelo Lomellina (Pavia). Per Bellano (Lecco) eseguì il Monumento a Tommaso Grossi (1876) e due figure di Dolenti per il locale cimitero.
Nel 1878 consegnò due busti-ritratto di Vittorio Emanuele II per la sala del Consiglio provinciale e per quella del Consiglio comunale di Pavia: quest’ultimo marmo è ora nel locale Museo del Risorgimento, assieme al modello in gesso del Monumento al colonnello Giovanni Chiassi (Castiglione delle Stiviere, 1871).
Antonio Tantardini: Monumento ad Alessandro Volta, 1878
per il cortile dell'Università di Pavia
Foto di autore non citato, tratta da alessandrovolta.it
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Antonio Tantardini: Angelo della Vittoria o Genio dell'Indipendenza
Vicenza, Piazzale della Vittoria
Foto tratta da www.wikiwand.com
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Antonio Tantardini: colonnello Chiassi, Musei Civici Pavia
Foto tratta da museicivici.pavia.it
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Continua...
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TANTARDINI, Antonio.
di Marco Cavenago - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 94 (2019)
https://www.treccani.it/enciclopedia/antonio-tantardini_(Dizionario-Biografico)
Note
(1)
Sul sito citato in didascalia vi sono altre immagini di opere del Tantardini oltre ad una sua breve biografia che verrà presentata nella seconda pagina dedicata al nostro autore.
(2)
Come detto nel testo esistono diverse copie de "La Bagnante"
Questa era messa in vendita da Galleria Previtali srl (BG) (data non rilevabile) con breve biografia ed i seguenti dati:
"La Bagnante" - Marmo di Carrara - 135cm h
Firmata e datata sulla base "A. Tantardini F. Milano 1858"
Una versione della “Bagnante”, qui presentata, è attualmente esposta al Museo di Buenos Aires ed una più piccola della stessa nella Pinacoteca di Brescia.
(3)
Questa copia de "La Bagnante" era all'asta da Christies con le seguenti note:
AN ITALIAN MARBLE FIGURE OF A FEMALE NYMPH, ENTITLED 'LA BAGNANTI' (BATHING WOMAN)
BY ANTONIO TANTARDINI, MILAN, DATED 1863 - Signed 'Anto. Tantardini fece Milano,1863'
52 in. (132 cm.) high
THE PROPERTY OF A PRIVATE COLLECTOR (LOTS 201-207)
Price realised: GBP 92,500 - Estimate: GBP 20,000 - GBP 30,000 - Closed: 6 Mar 2014
Come si può notare ci sono piccole differenze tra le due opere
a parte l'altezza (135cm-132cm), si noti il bracciale nella prima, la ciocca quasi sul petto nella seconda, il diverso drappeggio dell'asciugamano, la base che nella seconda presenta oggetti più elaborati o non esistenti nella prima.
(4) Caimi, 1862, p. 189
(5) Antonio Tantardini, 1879, p. 184
(6)
Dopo una prima sepoltura, i resti di Tantardini sono ora tumulati in una grande celletta al Cimitero Monumentale di Milano, nella Cripta del Famedio
(7)
Monasterio de Miramar. El Archiduque Luis Salvador de Habsburgo-Lorena y Borbón (1847-1915), encarga a Antonio Tantardini el centotafio de su fiel secretario Vratislav Vyborny. Magnífica obra en mármol de Carrara de alta calidad.
Monastero di Miramar. L'arciduca Luis Salvador d'Asburgo-Lorena y Borbón (1847-1915), affida ad Antonio Tantardini il centotafio del suo fedele segretario Vratislav Vyborny. Magnifica opera in marmo di Carrara di alta qualità.
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Ci sono altre due pagine dedicata ad Antonio Tantardini.
Clicca qui per la seconda e qui per la terza.
Edit e note by tasa 09-2021
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