Viggiù Terra di Artisti




Arte e Artisti - Intro


Tradizionalmente la Valceresio, chiusa tra monti ricchi di pietra e di marmo, è una terra di scalpellini, di picasass.

Le cave di Viggiù, ancora attive sino alla fine dell'Ottocento (1), hanno costituito non soltanto un patrimonio intorno a cui ruotava l'economia di questo piccolo centro, ma anche il naturale humus per la nascita di generazioni di scultori, come dimostra una tradizione le cui origini si perdono nei secoli passati, sin dall'età dei maestri comacini.

Ancora nel XIX secolo, gli eredi di quelle famiglie di marmorini si impongono nel panorama artistico nazionale e in taluni casi anche internazionale.
Caravatti, un attento storico locale che negli anni Venti ha tracciato una storia del paese e degli artisti che vi nacquero, ci informa, per fare un esempio tra i tanti, che nel 1871 i laboratori di marmo viggiutesi assunsero "i lavori in pietra e relativa ornamentazione per la Galleria e i Portici Settentrionali in Milano", precisando che "i disegni erano sviluppati in paese da Battista Bottinelli e poi passati ai laboratori".

Viggiù, nel corso dell'Ottocento, non ha dato i natali solo a valenti ornatori, ma anche a numerosi scultori attivi nella seconda metà del secolo.
Tra di loro ci sono alcune personalità di spicco, come Enrico Butti, cui ormai viene unanimemente riconosciuta la meritata fama di eclettico interprete della sua epoca culturale, ma anche altre figure di rilievo, intorno alle quali ancora mancano approfonditi studi, organici e monografici, quali Giosuè Argenti o Luigi Buzzi Leone.

Ci sono poi artisti che scolpivano con tale perizia tecnica da ottenere commissioni pubbliche, partecipando anche alle più importanti iniziative espositive: pensiamo ad Antonio Argenti, Antonio Bottinelli, Giberto Luigi Buzzi, Antonio Galli, Primo Giudici e Carlo Romano...
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Il testo di cui sopra è tratto da:
Storia dell'arte a Varese e nel suo territorio
Progetto diretto e coordinato da Maria Luisa Gatti Perer
Capitolo XXXIV
"Viggiù terra di scultori.
Enrico Butti e altre personalità di rilievo nella seconda metà dell'Ottocento"
di Cristina Casero
Università degli Studi di Parma



Note

(1)
Anche oltre la fine dell'800.
Leggiamo in "Quel tram per Viggiù" che nel solo 1933 ben 4399 tonnellate di lastre di marmo e pietrisco furono trasportate col tram fino alla stazione di Bisuschio per essere poi caricate sul treno per varie destinazioni

(Tasa)




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