Arte nei cortili
L'Affresco Bottinelli
L'Affresco "Bottinelli"
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L'articolo della "Prealpina" del 21 giugno 1985 a firma "lbr" (Lisetta Buzzi Reschini)
in cui si parla dell'affresco "Bottinelli"
Trascrizione
da "La Prealpina" del 21 giugno 1985
CRONACHE DEL VARESOTTO
VIGGIÙ: DOPO SEDICI ANNI IN ATTESA DI UN SOPRALLUOGO
Privati fanno restaurare stupendo affresco
Il dipinto situato in via Martino Longhi raffigura la Madonna col Bambino
tra Santa Caterina d'Alessandria e San Rocco
VIGGIU' - (l.b.r.) - Il Varesotto è ricchissimo di patrimoni d'arte sparsi, la maggior parte dei quali sono stati censiti.
Ma a questo pur lodevole intervento di catalogazione, raramente è seguito anche quello indispensabile ed in molti casi urgente di restauro e di recupero.
Anche Viggiù, rinomato per la sua tradizione di scultori e di pittori, vanta (e pochi lo sanno) veri e propri capolavori del '500, affrescati qua e là nei tanti cortiletti interni che si snodano lungo le strette e pittoresche vie del centro storico.
Sono opere tipiche del Rinascimento Lombardo, spesso dimenticate o semidistrutte dalle intemperie, divorate dal tempo, dall'umidità, quando non addirittura devastate da atti vandalici o da interventi irriverenti di ristrutturazione degli stabili.
Capolavori d'arte e di bellezza in balia di se stessi, protetti talvolta unicamente dalla sensibilità dei proprietari, ma trascurati soprattutto, e questo è un paradosso, dall'organismo che in Italia dovrebbe provvedere alla loro salvaguardia: la Sovrintendenza alle Belle Arti.
Così lo stupendo affresco di via Martino Longhi 13, già citato in una pubblicazione di Antonio Piatti, ha ritrovato in questi giorni il suo splendore originale, unicamente grazie all'intervento dello Studio Lotti di Varese, a cui i proprietari, gli eredi di Battista Bottinelli, si sono rivolti, dopo aver inutilmente inoltrato domanda di interessamento per ottenere un giudizio tecnico artistico alla Sovrintendenza alle Belle Arti.
L'Affresco "Bottinelli", Madonna col Bambino
L'affresco (2 metri per 1,20), raffigurante un trittico del primo '500: la "Madonna col bambino tra Santa Caterina d'Alessandria e S. Rocco", custodito quasi "religiosamente", dai proprietari ma inevitabilmente intaccato dall'umidità fu sfregiato da ignoti nel 1969.
È da quel giorno (il 3 settembre 1969) che inizia la richiesta e l'attesa di un sopralluogo (promesso in data 15 settembre 1969) delle Belle Arti, mai avvenuto.
Simonetta Pagani e Pierangelo Lotti sotto la direzione del prof. Carlo Alberto Lotti (attualmente impegnato nei lavori di restauro di alcune Cappelle del Sacro Monte di Varese e già, da tempo, molto interessato alle vicende artistiche Viggiutesi), hanno lavorato per circa un mese, ripulendo centimetro per centimetro l'affresco, fino a farlo riaffiorare nei suoi colori e nelle sue forme originali.
L'Affresco "Bottinelli", Santa Caterina d'Alessandria
Un affresco di notevole valore, eseguito con una tecnica molto consistente, dura, da un artista sicuramente esperto, che lavorava senza il supporto del disegno, probabilmente su commissione per un ex voto.
La sensibilità e la tenacia dei privati hanno cosi consentito di conservare un'importante chiave di lettura del periodo di transizione artistica in cui quest'opera si colloca.
Si parla di questo affresco in un breve studio storico-critico di Antonio Piatti, sugli affreschi nelle case di Viggiù, pubblicato nella "Rivista Viggiutese" dell'Agosto 1942.
Il Piatti dice:
" "
L'Affresco "Bottinelli", San Rocco.
"
"(da una segnalazione di PierAndrea D.V.)
- Pubblicato per la prima volta su ViR il 09-2001 -
- Aggiornato a novembre 2021 -
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