i2) Villa Borromeo 2




Villa Borromeo 2


Demolita quasi per intero l'antica casa Sabaino e molte altre casupole che stavano intorno, il conte Renato Borromeo, chiamò nel 1840 circa, l'architetto di Corte, Giacomo Tazzini, il quale ebbe qui l'opportunità' di sfoggiare il suo genio nell'arte e nelle dottrine Vitruviane e luminosamente applicare i precetti del Milizia nell'edificare, cioè, solidità, comodità, bellezza.

ingresso e lato sinistro dell'edificio

1) Villa Borromeo: Ingresso principale e lato sinistro dell'edificio.
Foto di Saverio Taglialatela

Il palazzo ha tre facciate, una a Nord, l'altra ad Ovest, la terza a Sud, verso la via principale del paese; quest'ultima è d'ordine Dorico e termina coll'ordine jonico, ed è formata dal corpo di centro del palazzo con portico e due ali.

L'altra facciata, quella a ponente, è ricca di cornici, in alto, e di tre ordini di finestre ben proporzionate, nonché di un largo atrio trastìlo d'ordine Dorico, che serve per salire e discendere da carrozza al coperto d'ogni intemperie.

La terza facciata, a settentrione, è pure ricca della cornice, che tutto all'intorno sostiene il tetto, e di tre ordini di finestre, e al piano nobile d'una lunga terrazza con varii balconi per godervi, da quel lato, la bellezza del sottostante giardino all'inglese, e della serra, ben disegnata e ripiena di piante indigene ed esotiche, e fiori leggiadrissimi.

Esaminando il palazzo all'interno, troviamo al pianterreno sale vastissime, anche a colonne, per serate musicali e da balli, sale da conversazione, sale per ricevere visite, sale da bigliardo, per giuochi, ecc ....

Un gran porticato, chiuso a cristalli, serve per accedere a tutte le sale del pian terreno sopra accennate.
E qui travasi pure il sontuoso scalone che mette in comunicazione coi piani superiori.
Oltre questa gran scala, ben altre interne furono costruite per il passaggio del personale di servizio.
Per addobbare i molti e variati locali furono chiamati i migliori artisti.
Intagliatori in legno valentissimi, vi fornirono porte e mobili d'ogni genere.
Qui la sala dipinta a gotico è mobiliata con lo stile medesimo; là un gabinetto di stile renaissance con suppellettili in carattere; tutto insomma è in bella armonia coll'edificio, pitture e mobilio.

decorazione del balcone

2) Villa Borromeo: Lato sinistro dell'edificio, decorazione del sostegno del balcone.
Foto di Saverio Taglialatela

Il pittore Pietro Mariani, vi ornò la maggior parte dei locali con quel gusto che mezzo secolo fa era in gran voga.
Le pareti sono dipinte a guisa di tappezzerie; le volte delle sale sono dipinte fantasticamente. Molti giovani artisti lavorarono con lui per oltre un anno.
Anche Alessandro Montanara vi lavorò con rara abilità, varietà e leggiadria di concetto.
Giacomo Pellegatta, di Viggiù, vi dipinse il gabinetto del primo piano, a colori e chiaroscuro, nonché una sala d'angolo verso il giardino.
Antonio Bignoli, fu chiamato a dipingere a colori tutte le belle testine e figure che si ammirano nei diversi scompartimenti ornamentali, fregi e candelabri.

soffitto della sala blu

3) Villa Borromeo: Interno, decorazioni del soffitto della "sala blu".
Foto di F. Rizzi

Dal palazzo che presenta, oltre quanto s'è detto sopra, tutti i servizi di cucina, forni, salotti per guardaroba, cantine, locali per lavori delle persone di servizio, rimesse, alloggio a parte del custode, un passaggio privato e coperto per assistere alle sacre funzioni nell'attigua chiesa, ecc .....

Si vede in fondo al giardino una grande scuderia capace di contenere ventiquattro cavalli, coi loro riparti, e con tutti gli annessi e connessi per le persone addette allo speciale servizio.
Questa grande scuderia ha la forma circolare e per mezzo di una scala a chiocciola, nel centro, si accede ai locali superiori ove sono collocati i foraggi.

L'erezione dell'edificio, quasi isolato, costò parecchie migliaia di lire; è dipinto affresco, ornato all'esterno di teste da cavallo, ben modellato dal defunto Francesco Monti, di Viggiù, padre di quei bravi giovani che tanto ci distinguono nell'arte scultoria in Milano.
Dello stesso Monti è pure lo stemma Borromeo in marmo bianco che orna l'interno della gran porta gotica che dalla Via Borromeo mette nel giardino.

soffitto della sala blu

4) Villa Borromeo: Interno, decorazioni del soffitto della "sala blu".
Foto di F. Rizzi

Resta ora a dire di quest'ultimo, cioè del giardino, molto ben ideato con aiole, variazioni nel piano del terreno, e colline.
Si vedono qua e là belle caricature del Fraccaroli, del Galli, del F.M. Buzzi-Gilberto di Viggiù.

La collina principale, con bosco di sempreverdi d'alto fusto, è ornata alla sua sommità d'una ricca Pagoda, costruita in legno a base ottagonale.
Sotto questa collina vi sono grotte coi passaggi sotterranei che mettono alla ghiacciaia; questa di forma circolare è capace di contenere ghiaccio.

Il giardino in complesso è grandissimo, e l'area tutta è gradevolmente ripartita con filari di piante, aiole, dolci declivi, serpeggianti sentieri.

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La successione delle varie intestazioni in sede storica può essere riepilogata:
1726 - 1754 Sabaino e diversi altri proprietari
1754 - - - - Giudice Cesare
1835 - 1878 Conte Renato Borromeo
1878 - 1885 Gussoni Albino
1885 - 1910 De Pietro Giorgio
1910 - 1935 Galli fu Giuseppe
1935 - 1987 Galli Max
oggi - Comune di Viggiù




Testo fornito dal sig. Giovanni Molina
- Edit by TaSa 06-1997 -



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