Profili professionali




Profili professionali nelle botteghe di scultura



a) Scultori

Sono gli artisti ideatori di modelli, per sculture a tutto tondo, altorilievi, bassorilievi per modelli d'ornato e caricaturali.
Partendo da schizzi o disegni li traducono prima in bozzetti di creta o plastilina, formando poi in gesso con opportuni ingrandimenti e con l'aiuto di collaboratori, il modello definitivo che verrà realizzato in pietra o marmo oppure fuso in bronzo.


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Nella bottega dei fratelli Danzi, Viggiù. Anni venti del 1900
Foto tratta dal libro "PicaSass"


b) Scultore esecutore

Scolpisce il marmo per riprodurre esattamente il modello, secondo i criteri dell'artista autore del modello stesso.
Riceve dallo smodellatore la statua abbozzata, fissa i punti necessari per la rifinitura del lavoro; spiana con la gradina(1) i punti contigui; rifinisce a regola d'arte il lavoro dello smodellatore cercando di interpretare il più possibile il pensiero dell'ideatore del modello.


c) Smodellatore o abbozzatore

Ricerca il materiale adatto all'opera assicurandosi che lo stesso non abbia difetti; traccia col carbone la sagoma sul marmo destinato a diventare statua, con l'aiuto di compassi e filo a piombo. Asporta con la subbia(2) le parti superflue formando così lo sbozzo. Fissa sullo sbozzo i capi punti, generalmente in numero di tre a riferimento e di sostegno alla croce per punti o stampella; scava lo sbozzo fino a quando i fori corrispondono ai corrispettivi punti del modello; spiana il marmo unendo i punti mediante strumenti gradatamente più fini e, alla fine, consegna lo sbozzo allo scultore esecutivo.


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Croce per punti o stampella, strumento utilizzato per copiare un modello in gesso e riprodurlo in marmo.
Conservato al Museo dei PicaSass alla Scuderia di Villa Borromeo.
Foto di Saverio Taglialatela


d) Formatore

Lo scultore si avvale del Formatore per realizzare i bozzetti sino alla misura definitiva adoperando dei pantografi per ingrandimento(3). Costruisce l'intelaiatura in ferro o legno a sostegno del modello prima in creta o plastilina eseguendo poi la controforma in gesso per ottenere, sempre in gesso, il modello finale.


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Testo tratto da:
"PICASASS:
Storia del mestiere e degli uomini che hanno fatto la storia di Viggiù"
a cura di Gottardo Ortelli
con testi di Beppe Galli, Gianpiero Gattoni, Giovanni Radice
Macchione Editore - Varese, 1995



Note

(1)
Scalpello con punta larga seghettata
Vedi le pagine dedicate agli attrezzi e quella del Museo dei PicaSass

(2)
Ferro di lunghezza variabile.
La Subbia da cava era lunga da 40 a 100 cm. Veniva usata in cava per realizzare le superfici di distacco dei blocchi di pietra.
Vedi le pagine dedicate agli attrezzi e quella del Museo dei PicaSass

(3)
Vedi le pagine dedicate agli attrezzi e quella del Museo dei PicaSass




- Testo Pubblicato per la prima volta su ViR il 06-1997 -
- Aggiornato a novembre 2021 by tasa -




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