Artisti: le Biografie




Antonio Bottinelli (Carlo Antonio) seconda pagina


Altro autore che meriterebbe più attenzione critica è Antonio Bottinelli, che nacque a Viggiù nel 1827 e morì a Milano (a Viggiù, ndr) nel 1898.

Si distinse dai conterranei della sua generazione, i cui modi scultorei piegarono gradualmente verso intonazioni non prive di interessi naturalistici, per una produzione scultorea caratterizzata da uno spiccato classicismo, animato da intonazioni di marca romantica.

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Antonio Bottinelli - Prime Rose (o anche Ninfa)
Esposta al museo degli artisti dell'800
foto di Francesco Rizzi

Bottinelli, dopo un apprendistato presso le botteghe viggiutesi, nel 1852 si trasferiva a Roma, dove studiò a contatto con i capolavori della classicità.

A parte un breve soggiorno a Parigi, dopo il successo della sua Armida all'Esposizione Internazionale del 1855, Bottinelli rientrava in Italia per la guerra d'Indipendenza del 1859, risiedendo tra Roma e Milano e ritornando a Viggiù per trascorrervi i mesi estivi.

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Antonio Bottinelli - Prime Rose (o anche Ninfa), particolare
foto di Francesco Rizzi

Tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta fu presente alle principali manifestazioni espositive, nazionali e internazionali, riscuotendo consenso con le sue sculture levigate, incentrate su temi classici e letterari e caratterizzate da un soffuso spirito romantico.

Soltanto in occasione delle esposizioni milanesi vendette, tra il 1858 e il 1865, cinque opere.
Dal registro delle vendite conservato nell'Archivio della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente apprendiamo infatti che furono acquistate le seguenti opere di Bottinelli:
nel 1858 il busto in marmo della Francesca da Rimini;
nel 1860 la statua in marmo intitolata a Beatrice Cenci, una ulteriore copia della quale, o variante, fu poi inviata dall'artista all'Esposizione di Londra nel 1861;
nel 1862 una statua dedicata ad Un popolano di Napoli;
nel 1864 un busto intitolato La Primavera, che aveva esposto in ideale pendant con il busto L'Autunno; nel 1865 una statua in marmo a due terzi del vero rappresentante Armida che si specchia nello scudo di Rinaldo.

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Antonio Bottinelli - Medea seduta su una roccia
all'asta su Sotheby's il 15 Novembre 2005 con le seguenti note:
Lot 68: ANTONIO BOTTINELLI ITALIAN, 1827-1898
Auction Date: Nov 15, 2005 - Estimate: £30,000 - £50,000
Description: MEDEA SEATED ON A ROCK, measurements note, 120cm., 47 1/4 in.,
signed and dated: A. BOTTINELLI. FECE/ 1854, white marble, on a wood base
Location: London, LDN, UK

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Antonio Bottinelli - Medea seduta su una roccia, altra angolazione
Sul sito pinterest.it fotografata da Gerrit Hoogeveen viene chiamata "Armida"
Come si può notare si tratta della stessa statua.
Nel testo di Cristina Casero si dice che Armida "si specchia nello scudo di Rinaldo",
qui non c'è specchio e poi credo che Sotheby's prima di mettere in vendita un oggetto
faccia delle scupolose indagini (nota di tasa)

Sempre molto legato al paese natìo, vi lasciò alcune delle sue opere.
Una vecchia cartolina, pubblicata recentemente in un testo di Giampiero Gattoni, ci restituisce l'immagine di una sua scultura, L'Aria, originariamente collocata nel cortile della sua casa, attualmente però dispersa (trovata in esposizione sul sito artnet.con il 6-6-2021, ndr).

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Antonio Bottinelli - Allegoria dell'Aria, 1886
all'asta su mutualart.com con le seguenti note:
ARIA (ALLEGORY OF AIR), 1886
white marble, Sculpture 119cm., Signed
Sale Date Jun 12, 2020 - Jun 18, 2020

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Antonio Bottinelli - Allegoria dell'Aria, 1886, altra angolazione

Oltre alla Ninfa (Prime rose), conservata al Museo degli artisti viggiutesi dell'Ottocento, si possono ammirare a Viggiù altre testimonianze dell'opera di Bottinelli.
Come riferisce Francesca Nicodemi in un suo recentissimo studio sul cimitero vecchio di Viggiù, gli viene, infatti, attribuita la progettazione della cappella della tomba di famiglia, per la quale realizzò una scultura in marmo bianco di Carrara, da collocarsi all'interno dell'edicola, intitolata L'implorazione e attualmente trasferita nella viggiutese villa Borromeo, recentemente restaurata.

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Antonio Bottinelli - La Modestia, prima del restauro al cimitero vecchio

In quella sede si trova anche un'altra scultura dell'autore: La Modestia.
Essa era in origine collocata all'interno della cappella Corti edificata dopo il 1894 nel cimitero vecchio, e potrebbe essere la medesima opera esposta a Brera nel 1881, o una sua successiva replica.

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Antonio Bottinelli - La Modestia, dopo il restauro, in Villa Borromeo
foto di Francesco Rizzi


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Testo di Cristina Casero - Università degli Studi di Parma
tratto da Storia dell'arte a Varese e nel suo territorio
Progetto diretto e coordinato da Maria Luisa Gatti Perer
Capitolo XXXIV
Viggiù terra di scultori.
Enrico Butti e altre personalità di rilievo nella seconda metà dell'Ottocento




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Alcune delle foto di questa pagina sono state tratte da siti di aste d'arte italiani e stranieri.

Edit by tasa 06-2021





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