Artisti: le Biografie




Onorio Martino Longhi


LONGHI (Lunghi, Longo), Onorio Martino.
Nacque a Viggiù, presso Varese, il 12 ott. 1568 da Martino, architetto, ed Elisabetta Olgiati di Andrea da Ligornetto(1).

stemma

Stemma della famiglia Longhi
Foto di Gottardo Ortelli tratta da "i Longhi, una famiglia di architetti..."(2)
edizioni clup - giugno 1980
Tutte le immagini in b/n di questa pagina, ove non diversamente specificato, sono tratte dal libro citato.

In giovane età scrisse componimenti poetici, tra cui le Rime in occasione delle nozze tra Giuliano Cesarini, duca di Civitanova, e Livia Orsini (1589).
Coltivò studi umanistici di impronta classica e antiquaria e si laureò in legge alla Sapienza, a Roma.

firma

Firma di Onorio Longhi

La sua posizione culturale emerge attraverso il volumetto sulle cause dello straripamento del Tevere, pubblicato a Milano nel 1607 (Del Tevere, della sua inondazione & de' suoi rimedij, presso Girolamo Bordoni), uno scritto realizzato con lo scopo di fornire informazioni tecniche, il quale, seppure intriso di erudizione, dimostra una "concretezza razionale nella ricerca che utilizza la cultura classica come strumento di indagine e di verifica in termini non dogmatici"(3).

libro

Onorio Longhi: incipit del libro sull'inondazione del Tevere del 1607

Nel maggio 1601 sposò Caterina Campana, figlia del medico Stefano.
Il primogenito dei sette figli, Martino, avrebbe seguito le orme del padre.

Da Pascoli e Baglione si apprende che era molto apprezzato come architetto civile dai suoi contemporanei, nonostante "hebbe sempre un cervello sì bizzarro, che difficilmente con esso lui durar si poteva" (Baglione).
L'attività del Longhi risulta più discontinua di quella del padre, sebbene sia caratterizzata da una originale vena creativa: per esempio nell'adozione della forma ellittica nella cappella del cardinale G.A. Santori, detta anche Santaseverina, a S. Giovanni in Laterano, o nell'impianto di S. Carlo al Corso, senza transetto e con deambulatorio intorno all'altare.

Villa Altemps

Onorio Longhi: Facciata di Villa Altemps dal progetto di Onorio (disegno di G. B. Mola 1663)

Già dal 1591 ricevette diversi incarichi importanti.
Si può concordare con Baglione sulla progettazione dell'altare maggiore di S. Anastasia al Palatino, commissionato dal cardinale G. Canano, titolare della chiesa dal marzo 1591 al novembre 1592, mentre il disegno della facciata viene attribuito con più probabilità a Flaminio Ponzio(4).

Villa Altemps

Onorio Longhi: Facciata di Villa Altemps, particolari

Sempre nel 1591 chiese agli oratoriani di poter succedere al padre Martino, morto l'11 giugno, come architetto della fabbrica di S. Maria in Vallicella, ma l'incarico gli fu negato per la sua giovane età e perché non vi era bisogno, allora, di consulenti esterni; sarebbe stato assunto solo nel 1600 per realizzare la cappella di S. Filippo nella stessa chiesa.

Villa Altemps

Onorio Longhi: Facciata di Villa Altemps, veduta

Probabilmente subentrò al padre, tra il 1592 e il 1597, nei lavori a S. Maria in Trastevere realizzando, per volere di Marco Sittico Altemps, la cappelletta del fonte battesimale, sensibilmente trasformata nel 1741 da F. Raguzzini e successivamente nel XIX secolo.
Nel portico di S. Gregorio al Celio si trova oggi il monumento funebre di Virgilio Crescenzi, originariamente collocato nella navatella destra, che Baglione indica come opera del Longhi e che è datato al 1593 circa.

S. Alessandro

Onorio Longhi: disegno per la facciata di S. Alessandro a Milano (raccolra Biancone, Milano)

Dagli archivi si apprende che fu più volte coinvolto in vicende giudiziarie, già prima degli eventi del 1606.
All'aprile 1594 risale la querela del pittore P. Guidotti, il quale dichiarò di essere stato aggredito dal Longhi e da altre tre persone (Bassani - Bellini).

Fonti coeve lo annoverano tra i membri dell'Accademia di S. Luca, rifondata da F. Zuccari alla fine del 1593, dove, il 15 maggio 1594, tenne una relazione, di cui non resta traccia nell'Archivio dell'Accademia, sull'euritmia, la grazia e la proporzione in architettura (Alberti);
il 27 marzo 1608 compare fra i membri dell'illustre Accademia degli Umoristi insieme con il fratello Decio.

Palazzo Lante

Onorio Longhi: Palazzo Lante, particolari del cortile

Suoi committenti e protettori furono, come per il padre, gli Altemps, per i quali, oltre al disegno del catafalco per le esequie del cardinale Marco Sittico in S. Maria in Trastevere, del 1595, realizzò l'ingresso monumentale della vigna Altemps sulla via Flaminia, inserito dal 1927 nel palazzo della Tesoreria comunale su via del Campidoglio e datato tra il 1594 e il 1595, come si legge nei documenti conservati nell'archivio della famiglia, a Gallese(5).

Palazzo Lante

Onorio Longhi: Palazzo Lante, portale d'ingresso

Questo fu per il Longhi il primo incarico importante; vi emerge un gusto per la vivacità decorativa, in linea con le tendenze del tempo e con le esigenze del committente, insieme con una particolare sapienza nell'intaglio della pietra, da cui traspare in gran parte l'abilità del capomastro scalpellino Stefano Longhi, cugino del padre e personaggio di rilievo nella sua formazione professionale, nonché nelle vicende private.

Di posizioni politiche certamente filospagnole, nel biennio 1596-98 il Longhi partecipò a quella che egli stesso definì "la guerra di Re Filippo"(6), che gli diede l'occasione, prima della partenza, di incontrare Marzio Colonna, legato alla corte di Madrid, a Roviano, dove si era recato forse per il contratto di arruolamento.

Palazzo Lante

Onorio Longhi: Palazzo Lante, facciata

Al ritorno dalla guerra sporse denuncia contro il citato Stefano Longhi, a cui aveva affidato la tutela temporanea della famiglia e dei beni, dei quali, tradendo la sua fiducia, questi si era appropriato, dopo il trasferimento dei familiari nella città d'origine di Viggiù(7).
Il conflitto tra i due si dovette protrarre per i successivi otto anni, se è vero che fu tra le cause che portarono alla notissima lite del 28 maggio 1606, in cui R. Tomassoni rimase ucciso per mano del Caravaggio (amico del Longhi), con il coinvolgimento dei due gruppi antagonisti che spalleggiavano rispettivamente l'uno o l'altro dei Longhi.
Messo al bando dall'Urbe (ibid.), dopo questi eventi si sarebbe trasferito a Milano.

Duomo

Disegno per la facciata del Duomo di Milano
(attribuito ad Onorio) china e matita (raccolra Biancone, Milano)

Tra il 1599 e il 1600 il Longhi prese parte al progetto di restauro delle chiese romane in vista del giubileo del 1600.

In S. Eusebio sull'Esquilino realizzò l'area del presbiterio, compresi coro, altare maggiore e i due laterali; nell'intradosso della lanterna cieca al centro della cupola è ancora visibile la scritta che attesta l'esatta datazione dell'intervento ("Deo Beatae Mariae et confessori Eusebio an. Iu., MDC").
In S. Paolo fuori le Mura si occupò della progettazione del nuovo altare maggiore e della decorazione dell'abside, purtroppo distrutti dall'incendio che devastò la chiesa nel 1823, ma visibili nell'incisione seicentesca di G. Maggi.

Santaseverina

Cappella Santaseverina in S. Giovanni in Laterano, cupola ellittica e lanternino

Nel 1600 pubblicò la Canzone nelle nozze del serenissimo Ranuccio Farnese, in onore di quest'ultimo e di Margherita Aldobrandini.

Risale al 1602 il completamento della citata cappella del cardinale Santori, in S. Giovanni in Laterano, per il quale il Longhi lavorava già da diversi anni.
In quest'opera fu illustrato il tema del "Christus patiens", visibile anche nei capitelli ionici arricchiti con l'immagine del pellicano che nutre i piccoli, figura che compare peraltro in uno stemma araldico dei Santori.

Santaseverina

Cappella Santaseverina in S. Giovanni in Laterano, la cupola, altra veduta

Morto Filippo Neri nel 1595, gli oratoriani di S. Maria in Vallicella affidarono al Longhi la realizzazione della cappella dedicata al fondatore dell'Ordine, finanziata dal nobile fiorentino Nero Del Nero, seguace di Filippo.

I disegni del Longhi sono conservati nell'Archivio della Congregazione dell'Oratorio romano(8). La decorazione della cappella fu realizzata da G. Guerra, e la cerimonia solenne per la traslazione del corpo ebbe luogo il 24 maggio 1602.

Santaseverina

Pianta della basilica di S. Giovanni.
La cappella è indicata con la lettera L

Nello stesso anno il Longhi inviò a Milano alcuni disegni per la facciata di S. Alessandro, conservati nella Biblioteca Trivulziana(9), e per il tabernacolo di S. Maria presso S. Celso.

Mantenne inoltre sempre vivi i contatti con la città natale di Viggiù, tanto che nel 1604 inviò un disegno per la cappella e l'altare che le orsoline vollero commissionare per la chiesa parrocchiale di S. Stefano(10).

Palazzo Verospi

Palazzo Verospi al Corso, piante del 1 e 2 piano
in un disegno a penna e acquerello di anonimo
nella Accademia di S. Luca

In questi primi anni del '600 fu impegnato anche politicamente: dagli Archivi Capitolini si apprende che fu nominato capo del rione Monti, e che partecipò al consiglio pubblico del 31 maggio 1602(11).

In seguito agli eventi del maggio 1606 e al trasferimento a Milano, ebbe inizio un periodo non meno fecondo dal punto di vista professionale.
Al 9 luglio 1607 risale il mandato per disegni di progetti che aveva realizzato per la facciata del duomo, iniziativa che vide diversi architetti coinvolti nel concorso bandito dal capitolo, infine vinto da P. Tibaldi.

Palazzo Verospi

Palazzo Verospi al Corso, prospetto di G. B. Falda datato 1675


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LONGHI, Onorio Martino
di Gianluigi Lerza - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 65 (2005)
https://www.treccani.it/enciclopedia/onorio-martino-longhi_(Dizionario-Biografico)



Note

(1) in Galli - Lerza
(2) "i Longhi, una famiglia di architetti", edizioni clup - giugno 1980
(3) A. Bellini, p. 15
(4) altro architetto viggiutese, ndr
(5) riportati in Antinori, 2001, p. 50
(6) in Antinori, 2001, p. 56
(7) la documentazione è riportata in Antinori, 2001
(8) C.II.8, ff. 62-67
(9) Raccolta Bianconi, t. VII, pp. 9, 11
(10) contratto d'appalto in Frigerio - Galli
(11) Antinori, 2001



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Edit e note by tasa 06-2021





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