Artisti: le Biografie
Carlo Maria Giudici - pagina 2
Come architetto, diede il disegno per il lineare altare a edicola della chiesa di S. Eusebio a Pasturo, di cui scolpì anche le statue (1777); sono a lui attribuiti anche l'altare nella chiesa di S. Giorgio ad Alzate Brianza e un'ancona, non più esistente, in una cappella nella basilica di S. Nazaro a Milano(10).
C. M. Giudici: Soggetto biblico, terracotta
Vedi nota (11)
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C. M. Giudici: Il figliol prodigo, terracotta
Vedi nota (12)
Dopo queste opere, la fortuna del Giudici declinò.
Ai margini della cerchia di artisti dominante nella Milano dell'epoca, privo di commissioni pubbliche, dipinse quadri per chiese a Milano, Lodi, Vigevano(13), in parte dispersi in seguito alla soppressione delle parrocchie dove erano collocati; è il caso di quattro tele da lui donate alla chiesa di S. Martino in Nosiggia (già di fronte a palazzo Belgioioso, presso la casa dell'artista stesso in contrada Omenoni 1721), delle quali nel 1788, dopo la soppressione della parrocchia, cercò invano di ottenere la restituzione.
L'esercizio della pittura assunse così per il Giudici una dimensione privata: varie e imprecisate pitture sacre e profane sono ricordate come esistenti nelle sue due case a Milano e a Viggiù e rimaste in legato alla sua famiglia.
C. M. Giudici: Giobbe sul letamaio, terracotta
Vedi nota (14)
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C. M. Giudici: altra immagine di Giobbe sul letamaio
Vedi nota (15)
Nell'ultima decade del secolo conobbe invece una ripresa la produzione di scultura per il duomo. il Giudici ebbe dapprima, nel 1785, l'incarico per un rilievo nel frontone della prima finestra a destra nella facciata, sul soggetto di David unto re da Samuele.
Nel 1790 si deliberò di intraprendere il compimento della facciata, secondo il disegno alla gotica di Carlo Buzzi, a partire dal contrafforte d'angolo destro.
Questa decisione fu all'origine di un crescente numero di commissioni per gli scultori del duomo: tra essi, il Giudici che nel 1789 (alla morte di Perego) aveva ottenuto la nomina a protostatuario, come il più anziano e il maestro degli scultori della Fabbrica.
Seguirono così un secondo altorilievo, con la Cacciata dal Paradiso terrestre (1791), due telamoni sull'esempio di quelli seicenteschi ai lati della porta maggiore (1793) e un altro rilievo con Giobbe sul letamaio (1795), tutte opere per il medesimo contrafforte.
Poco dopo, il Giudici eseguì due rilievi per il contrafforte d'angolo dalla parte opposta, un Sacrificio di Gedeone (1797) e una Morte di Abele (1798); quest'ultimo è il solo caso in cui è attestata la scelta del soggetto da parte dell'artista medesimo.
C. M. Giudici: Cacciata dal Paradiso terrestre, terracotta
Vedi nota (16)
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C. M. Giudici: Crocifissione, terracotta
Vedi nota (17)
Ma l'anziano scultore aveva ormai qualche difficoltà nel fare fronte ai suoi incarichi.
Un successivo rilievo con il Sacrificio di Abele, per lo stesso contrafforte d'angolo, non incontrò nel 1799 il favore del pubblico, tanto che si mise in dubbio fosse opera di sua mano; l'architetto della Fabbrica, Felice Soave, giudicandolo poco riuscito per composizione ed esecuzione, chiese che venisse rimosso, e il Giudici dovette difendersi dagli addebiti.
L'opera rimase al suo posto, ma fu l'ultima del Giudici per il duomo.
Nel 1803 un documento della Fabbrica attesta che, a causa della sua età avanzata e del suo cattivo stato di salute, sul protostatuario non si poteva fare più conto.
Nel 1801 il Giudici aveva chiesto, e ottenuto, anche la sua giubilazione dall'impiego all'Accademia.
L'ultima opera di cui resta memoria è un autoritratto allo specchio, del 1802.
Il Giudici morì a Milano l'11 marzo 1804.
Si ha notizia, oltre che di una figlia alla quale si devono i primi cenni biografici su di lui(18), di tre figli: Giovanni Angelo (nato nel 1760), ammesso nel 1784 nel Collegio degli ingegneri e architetti di Milano; Giovanni Battista, notaio; Gaetano, ecclesiastico.
C. M. Giudici: Morte di abele, terracotta
Vedi nota (19)
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GIUDICI, Carlo Maria.
di Giuseppe Stolfi - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 56 (2001)
https://www.treccani.it/enciclopedia/carlo-maria-giudici_(Dizionario-Biografico)
Note
(10) Beretta, p. 64
(11)
Foto di autore non citato tratta dalla scheda "OARL - w1020-00284" di www.lombardiabeniculturali.it
(12)
Foto di autore non citato tratta dalla scheda "OARL - w1020-00288" di www.lombardiabeniculturali.it
(13) Beretta, p. 63
(14)
Foto di autore non citato tratta dalla scheda "OARL - w1020-00285" di www.lombardiabeniculturali.it
(15) foto tratta dalla vecchia versione di ViR - Viggiù in Rete
(16)
Foto di autore non citato tratta dalla scheda "OARL - w1020-00280" di www.lombardiabeniculturali.it
(17)
Foto di autore non citato tratta dalla scheda "OARL - w1020-00250" di www.lombardiabeniculturali.it
(18) Beretta, pp. 62-64
(19)
Foto di autore non citato tratta dalla scheda "OARL - w1020-00287" di www.lombardiabeniculturali.it
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data e ora: 26/08/2024 07:21:22
NickName: Fulvia
Città: Firenze
Sito Web: https://www.familysearch.org/tree/pedigree/portrait/G5M2-5T3
Testo Commento:
La figlia si chiamava Francesca e si sposò con Carlo Francesco Giuseppe Tosi di
Lugano/Busto Arsizio.

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