Artisti: le Biografie




Giberto Luigi Buzzi


Intorno alla metà dell'Ottocento, a Viggiù, nacque una seconda generazione di artisti che si trovò ad operare a cavallo dei due secoli.
Il più noto e più studiato tra loro è, indubbiamente, Enrico Butti, ma accanto a lui vi sono altre figure di un certo interesse.

Come Giberto Luigi Buzzi, nato a Viggiù nel 1838 e morto a Milano nel 1915.
Studiò a Brera con Pietro Magni.

Giberto Luigi Buzzi - Gentildonna con collana - 1873
Foto tratta da artnet.com - Vedi nota (1)

Scultore poco studiato, fu invece un assiduo protagonista delle principali occasioni espositive milanesi a partire dagli anni Sessanta.
Nel 1859, a soli ventuno anni, in occasione dell'Esposizione braidense vendette un busto in marmo, Giuditta, una cui seconda versione espose ancora a Brera nel 1863; ugualmente accadde per il busto L'indovinello: un esemplare fu venduto nel 1869 e un altro fu nuovamente proposto a Brera nel 1872.

Giberto Luigi Buzzi - Superbia_e_Umiltà - post 1880 - ante 1890 - cm 41
Foto tratta dalla scheda dell'opera su lombardiabeniculturali.it
Vedi nota (2)

L'attività di Giberto Buzzi, accanto ad opere tipiche della produzione lombarda alla metà del secolo, incentrate su temi romantici di gusto borghese, si esplica per lo più nella scultura cimiteriale o in busti-ritratto, interpretati secondo un sentire caratterizzato da un naturalismo di superficie, che avvicina la produzione dell'autore ai modi della "Scuola di Milano", cioè a quel contesto culturale di cui anche un Giosuè Argenti e un Antonio Galli furono protagonisti.

Esemplare, in questo senso, il busto femminile intitolato Fidanzamento (1883), attualmente ai Civici Musei di Varese.

Chiedo di potermi fidanzare con te / ta cerchi de parlàt - post 1883 - cm 75,5
Foto tratta dalla scheda dell'opera su lombardiabeniculturali.it
Vedi nota (2)

Molto attivo al Monumentale di Milano, come testimoniano anche le fonti dell'epoca, realizzò altresì tombe nei cimiteri di Corsico (medaglia per il sindaco Antonio Parietti), Domodossola (monumento di Enrico Spezia), Osmate (monumento Garavaglia), e Pavia (monumento di Gasparo Vallerio).

A Varese, nel cimitero di Induno presso Varese, lasciò un bassorilievo con un Angelo che sparge i fiori sulla tomba Malnati, mentre al cimitero nuovo di Viggiù è la sepoltura per la sua famiglia.


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Testo di Cristina Casero - Università degli Studi di Parma
tratto da Storia dell'arte a Varese e nel suo territorio
Progetto diretto e coordinato da Maria Luisa Gatti Perer
Capitolo XXXIV
Viggiù terra di scultori.
Enrico Butti e altre personalità di rilievo nella seconda metà dell'Ottocento


Giberto Luigi Buzzi -2-


Altre biografie non esistono ma ho trovato, nel Catalogo Ufficiale dell'Esposizione del 1880 della "Reale Accademia di Belle Arti" in Milano (Brera) che "Buzzi Gilberto cav. Luigi di Viggiù"(3) espose un busto in marmo (n. 445 del catalogo).
Più avanti, nello stesso catalogo, del "Buzzi cav. Giberto Luigi, domiciliato a Milano nel viale del cimitero monumentale"(4), venivano elencate e descritte, dal curatore dell'Esposizione, alcune opere realizzate a Milano e in altre città.

Giberto Luigi Buzzi - L'angelo «custode del sepolcro» - 1867
Cimitero Monumentale di Milano. Fu la prima statua ad esservi collocata
Qui in una foto, tratta dal sito del "Corriere", antecedente al restauro inaugurato nel febbraio 2018
Vedi nota (5)

- Monumento nel cimitero di Pavia alla memoria dell'ing. Gasparo Vallerio.
Su una gradinata posa un basamento architettonico che sostiene un'urna;
nel centro il ritratto del defunto e una corona di fiori ed emblemi.
Sulla gradinata la vedova e la figlia che porgono fiori alla tomba (ritratti al naturale).
Il monumento è in marmo di Carrara.
- Monumento architettonico in memoria del signor Pietro Volpi
posto negli ambulacri superiori del cimitero monumentale di Milano.
Nel centro la statua, grandezza al vero, del defunto;
ai lati quella della vedova ed altra allegorica.
Il basamento è in pietra nera di Saltrio, le statue sono in marmo di Carrara.
- Un monumento alla memoria del dott. cav. Prua
in marmo di Carrara e granito, Nei giardini rialzati del cimitero stesso.
- Un'urna funeraria
Nella piazzetta dell'ossario.
- Un monumento coll'angelo il Custode delle tombe;
basamento in marmo e granito, nel cimitero di Cremona.

Giberto Luigi Buzzi - L'angelo «custode del sepolcro» - 1867
Qui in una foto, tratta dal sito del "Corriere", dopo il restauro inaugurato nel febbraio 2018
Vedi nota (5)

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Giberto Luigi Buzzi - L'angelo «custode del sepolcro» - 1867
Qui in una foto, tratta dal sito del "Corriere", all'inaugurazione nel febbraio 2018
Vedi nota (5)

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Giberto Luigi Buzzi - Monumento sepolcrale di Annibale Zanoni e famiglia
Foto di autore ignoto tratta da lombardiabeniculturali.it - Vedi nota (6)

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Giberto Luigi Buzzi - Desolazione, Monumento di Annibale Zanoni e famiglia
Foto di autore ignoto tratta da lombardiabeniculturali.it - Vedi nota (7)

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Giberto Luigi Buzzi - Mascherone in cemento modellato raffigurante Bacco
Foto di autore ignoto tratta da Comunità Montana del Piambello - Vedi nota (8)


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Testo tratto dal "Catalogo Ufficiale" dell'Esposizione della
"Reale Accademia di Belle Arti in Milano"
Tipografia Alessandro Lombardi
Via Fiori Oscuri, 7
1880




Note

(1)
artnet.com, un sito d'arte che pubblicizza aste.
Questa statua fu messa in vendita il 3 aprile 2012 sul sito pandolfini.it/uk/
con la seguente descrizione:
Busto, Luigi Buzzi Giberto fine sec. XIX, in marmo bianco
raffigurante gentildonna con collana, su base a plinto, reca sul
retro l'iscrizione "Luigi Buzzi Giberto Milano fece 1873", alt. cm 81
(2)
"Chiedo di potermi fidanzare con te / ta cerchi de parlàt".
Quest'opera, insieme a Superbia e Umiltà, fa parte del patrimonio del Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Varese.
Le foto di entrambe sono state tratte dalle schede 278 e 279 consultabili sul sito lombardiabeniculturali.it (link sotto le foto). Le immagini delle schede erano già di scarsa qualità.
Nelle Notizie storico-critiche della scheda 278 è spiegato come l'opera sia divenuta proprietà del museo, chi fosse il soggetto, la motivazione del titolo e alcune notizie sull'autore:
L'opera è stata donata, insieme alla successiva n. inv. 249, da Emilio Giudici in ricordo del nonno Luigi Buzzi Giberto;
nella lettera di donazione conservata negli archivi del museo specifica che l'opera ha in realtà un titolo originale dialettale: "ta cerchi da parlàt";
nella lettera è inoltre specificato che la donna ritratta è la figlia dell'architetto Carlo Macciacchini, protagonista dell'eclettismo lombardo, prima a Viggù poi a Varese quindi a Milano.
La giovane diventerà moglie dell'artista.
Il Buzzi, comincia il suo apprendistato di scultore presso il padre Carlo Maria insieme a Vincenzo Vela, altro protagonista della scultura italiana ottocentesca.
Terminò i suoi studi a Brera per poi trasferirsi per un certo periodo a Berlino, muovendosi con successo nell'ambito del neoclassicismo tedesco
.
(3)
"Buzzi Gilberto cav. Luigi di Viggiù".
Notare che viene scritto GiLberto con la L.
Notare anche come il titolo onorifico di "cav(aliere)" venga posizionato tra Gilberto e Luigi come se Gilberto fosse un secondo cognome e non il primo nome.
Nel caso di Buzzi Leone Giacomo, Buzzi Leone Giuseppe o Buzzi Leone Luigi, LEONE è (o è diventato) effettivamente un secondo cognome.
(4)
"Buzzi cav. Giberto Luigi"
qui la L manca ed il titolo onorifico "cav." viene posto tra Buzzi e Giberto a indicare che Giberto è il primo nome e non un secondo cognome.
Disattenzione del correttore di bozze o indizio che in quell'epoca tale figura professionale non c'era ancora?
(5)
"L'angelo custode del sepolcro" al Monumentale di Milano
Le immagini de "L'angelo custode del sepolcro" fanno parte di un blocco di dieci foto pubblicate sul sito del "Corriere della Sera" a corredo dell'articolo "Rinasce l'angelo di Buzzi, la prima opera del Monumentale" pubblicato il 17 febbraio 2018 in occasione dell'inaugurazione del restauro.
Qui di seguito il breve testo dell'articolo:
L'angelo «custode del sepolcro» dello scultore Luigi Giberto Buzzi fu posato nel 1867 per ricordare il garibaldino Nicostrato Castellini, caduto in Ticino combattendo contro gli austriaci durante la Terza Guerra di Indipendenza.
È la prima statua del Cimitero Monumentale.
Il restauro, firmato dallo studio Formica, è il frutto di una raccolta di fondi lanciata dall'associazione «Amici del Monumentale», presieduta dall'economista Marco Vitale, in occasione del 150esimo anniversario dell'inaugurazione del cimitero (LaPresse)
(6)
Si tratta di una delle schede di LombardiaBeniCulturali
La scheda contiene le seguenti informazioni:
Monumento sepolcrale di Annibale Zanoni e famiglia
Buzzi Luigi Giberto

Descrizione
Autore: Buzzi Luigi Giberto, scultore
Cronologia: post 1871
Notizie storico-critiche: L'onere di manutenzione del sepolcro pervenne all'Ospedale con la morte del benefattore Lodovico Zambeletti (19.9.1881-4.6.1966).

Collocazione
Provincia di Milano
Ente sanitario proprietario: Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico
Compilazione: Bortolotti, Carlotta (2009)

P.S. L'immagine originale era già di scarsa qualità
(7)
Si tratta di una delle schede di LombardiaBeniCulturali
La scheda contiene le seguenti informazioni:
Desolazione
Buzzi Luigi Giberto

Descrizione
Identificazione: Figura femminile velata
Denominazione: Monumento sepolcrale di Annibale Zanoni e famiglia
Autore: Buzzi Luigi Giberto, scultore
Cronologia: post 1867 - ante 1871
Tipologia: scultura
Materia e tecnica: pietra

Collocazione
Provincia di Milano
Ente sanitario proprietario: Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico
Compilazione: Bortolotti, Carlotta (2009)

P.S. L'immagine originale era già di scarsa qualità
(8)
Immagine tratta dal sito della Comunità Montana del Piambello
in particolare nella sezione dedicata al "Liberty" della pagina "Arte e architettura".
Come didascalia è scritto:
Mascherone in cemento modellato raffigurante Bacco,
dimora privata, XIX secolo, Viggiù.
L'autore della decorazione è Luigi Buzzi Gilberto.




- Edit by TaSa 06-2021 -
Testo a sfondo verde e note: TaSa




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