Artisti: le Biografie




Guido Butti



Nato a Viggiù il 3 aprile 1805 da Stefano e da Annunciata Appiani di Porto Ceresio.
Ivi morì, celibe, l'8 agosto 1878 a 73 anni.

Angelo Bottinelli - medaglione-ritratto dello scultore Guido Butti
foto di Saverio Taglialatela

Frequentò Brera con Pompeo Marchesi e fu allievo del Prof. Gaetano Monti ed ivi ebbe due volte il Gran Premio nei concorsi di scultura.
Suo è il bassorilievo “Alceste morente raccomanda i suoi due figli ad Admeto” che si trova alla Galleria d'Arte Moderna a Milano.

Fu a Roma, dove dimorando parecchi anni, lavorando in diversi studi di scultori, si perfezionò come scultore decorativo e architetto.
In seguito seppe esprimersi con elegante maestà di linee.

Verso il 1840 ritornò a Milano, fu a Viggiù e di quell’epoca sono il “San Giovanni Battista” a sinistra dell’altare maggiore della chiesa della Madonnina a Viggiù e il bassorilievo in marmo, a lunetta, “Fuga in Egitto” nella navata di sinistra della Parrocchiale di Viggiù.

I fatti epici del 1848 lo trovano pronto ad ogni chiamata, ma, tramontata l’aurora di libertà delle Cinque Giornate, molestato da improvvise e frequenti visite della polizia austriaca, decide di partire per l’America.

Fu a Washington dal 1848 al 1869 dove svolse una larga attività con decorazioni, bassorilievi e statue per il Palazzo del Governo, per le sale dell’Assemblea Legislativa e molti altri pubblici edifici.

Rientrato, benestante, a Viggiù alle notizie delle vittorie dell’indipendenza, accolto con gioia, trova, non so se per colpa o per incuria, che i campi che aveva comprato prima dell’andata in America furono venduti dall’esattore per pagarsi alcune annualità di imposte arretrate.
Vistosi umiliato si ritirò a Porto Ceresio dove comperò fondi e case ed andò ad abitare con la sorellastra.

Nel suo testamento fu prodigo per Porto Ceresio e per Viggiù, e scrisse: “La mia lunga assenza non scemò la simpatia per il mio paese natale”.
Lega al comune di Viggiù la rendita di annue lire 1500 perché vada a favore di una scuola di grado superiore (4^ e 5^ elementare).
Nell’interno del fabbricato delle scuole elementari comunali (via Roma) vi era una lapide con medaglione, ora inspiegabilmente scomparsa(1), con la seguente epigrafe:

Guido Butti
Distinto scultore di Viggiù
Che a vantaggio
Dell’istruzione elementare superiore
LEGAVA L.1500 di rendita.
Il comune riconoscente
Nell’anno 1878

Angelo Bottinelli - monumento a Guido Butti 1879
foto di Saverio Taglialatela


----------------------------------------------------------------------

Testo di Gibi Franzi tratto da Quaderni Viggiutesi di GiBi Franzi



Guido Butti -2-


Viggiù 3/4/1805 - Porto Ceresio 8/8/1878

Cugino di Enrico.
Giovane andò a Milano ove studiò con Gaetano Monti, ebbe due volte il premio ai concorsi di scultura e fu anche allievo di Pompeo Marchesi.

Lascia Milano per Roma.
Qui passò dal laboratorio di uno scultore ad un altro, ma affermatosi nel 1840 decise di tornare a Milano dove aprì uno studio tutto suo.
In quello studio spesso si riunivano artisti, letterali e patrioti.

Guido non fu insensibile all'amor patrio e partecipò ai sogni ed alle speranze di libertà che culminarono nel 1848 nelle Cinque Giornate.
Tramontato il sogno lo scultore amareggiato e molestato dalla polizia lasciò l'Italia per gli Stati Uniti.

A Washington realizzò bassorilievi e statue che ornano il Palazzo del Governo, i saloni dell'Assemblea Legislativa ed altri edifici pubblici sorti nella città dove lo scultore trascorse oltre dieci anni.

Nel 1860, mutato il clima politico, ritornò in patria.
Si stabilì a Porto Ceresio presso la madre che era rimasta vedova quando Guido aveva 4 anni e si era risposata portandolo da Viggiù a Porto.
Alla morte beneficiò sia Viggiù con lasciti, sia Porto legando l'attuale palazzo comunale.

Le poche opere in Italia si trovano a Viggiù
- statua di san Giovanni Battista nella chiesa della Madonnina
- intarsi e bassorilievi della Fuga in Egitto nella Parrocchiale di santo Stefano
- Alceste morente, alla Galleria d'Arte Moderna di Milano;
(2)


----------------------------------------------------------------------

Testo di Fernando Cova tratto da "Dizionario (repertorio) dei pittori, scultori, architetti, artigiani....
bosini, varesotti, varesini nati nell'attuale provincia di Varese dal XII al XIX secolo"
pag 50 e 51
stampato in proprio.
Si trova in rete in pdf, basta cercarlo (ndr)



Guido Butti -3-


A New York, fin dal 1853, si sa che vi era residente lo scultore viggiutese Guido Butti, e che, proprio in quell'anno, poté esporre alla National Academy of Design due modelli di gesso: Giorgio Washington, un colossale busto, e Genio piangente sulla tomba.

Le sue capacità lo portarono a Washington D.C. dove, dal 1856, lo si trova occupato come modellatore e scultore per il Campidoglio degli Stati Uniti.
Nello stesso periodo ultimava l'ornamentazione scultorea collocata sull'ingresso principale del vecchio Post Office Building nell'8th Street.
Per abbellire la parte superiore dell'arco eseguì due figure alate rappresentanti il Vapore e l'Elettricità, mentre per ingentilire la chiave di volta scolpì l'effigie de la Fedeltà. (Fairman, 1927).

Realizzò, certamente, altre opere delle quali si è persa la memoria, ma gli perdura quella di essere stato uno degli italiani che scolpirono i bassorilievi posti nel timpano dell'ala del Senato...

----------------------------------------------------------------------

Testo di David Baker tratto da "Scalpellino in America" (3)



Note

(1)
Ora è posta sul lato sinistro dell'ingresso grande della palestra delle scuole in via Roma ma non è visibile dalla strada, bisogna avvicinarsi alle scale che portano alla palestra.

(2)
Buzzi annota:
Guido Butti appartiene ad una famiglia di artisti i cui maggiori esponenti sono Enrico (1847-1932), Stefano (1807-1880).
Il vero cognome della famiglia era Galli.
« Buti » era il nomignolo del nonno di Guido i cui due figli Gerolamo Mansueto e Stefano Angelo vennero poi registrati alla nascita col cognome Butti.
Stefano Angelo era il papà di Guido scultore, Gerolamo Mansueto era il padre dello scultore Stefano e di Bernardo Lino.
Enrico era figlio di Bernardo Lino.
Dunque una stretta parentela legava i massimi artisti della famiglia: Guido era cugino di Stefano e cugino di Bernardo Lino, padre di Enrico.
Fonti:
* rivoire, p. 269 //* caravatti, p.102 //* piatti, p.14 //* bessone //* buzzi porto, p.27 * zanzi, p.13 //* ceresini, p. 120 //* ctizva

(3)
David Baker, giovane ricercatore statunitense di lontane origini viggiutesi, dopo un primo viaggio in Italia alla ricerca delle proprie origini, si è talmente appassionato alle vicende degli scalpellini da iniziare una lunga e difficile ricerca in diversi Stati degli Usa.
I risultati di questa ricerca sono stati pubblicati per la prima volta in Italia nel volume "Andare e Venire - trafile migratorie" a cura di Beppe Galli e Giuseppe Scavone, edito nel 1999 a cura dell'Amministrazione Comunale.
A due anni dalla pubblicazione del libro venne presentato sul sito grazie all'autorizzazione concessa dall'autore, dal traduttore (Luca Galli) e dal sig. Sindaco (in data 3 giugno 1999).
Vedere alla voce di menù "PicaSass", le pagine sotto "PicaSass in America"


.

- Edit & note by TaSa 08-2021 -




hr

Non ci sono commenti a questa pagina

Se vuoi inserire un commento, clicca QUI

hr



La pagina è stata visualizzata 114 volte dal 01-06-2022.