Artisti: le Biografie
Enrico Butti: Monumenti Funebri - 3
Altri Monumenti Funebri
Fratres sumus, marmo per l'Edicola Famiglia Galbiati
... la sepoltura Galbiati cattura subito lo sguardo del visitatore. Fratres sumus (Siamo fratelli) è il titolo di quest'opera che interpreta la nota parabola del Figliol Prodigo. Sul fronte, poggia su un sarcofago in pietra di Sarnico, un gruppo scultoreo in marmo di Carrara dall'esplicito linguaggio verista. Un giovane dalla posa plastica, il figlio del racconto biblico, supplica pentito il padre che viene qui rappresentato come un Cristo giudice dall'atteggiamento severo ma misericordioso; egli infatti posa la mano destra sul capo del giovane, accordando così il suo perdono. Alle loro spalle un ardito scorcio prospettico dà profondità alla scena. Sulla base, un bassorilievo in bronzo, mostra i fedeli ritratti di tre componenti della famiglia Galbiati, una donna a sinistra, un ragazzo al centro e un uomo barbuto sulla destra(1).(M. C.).
Enrico Butti: Edicola Fam. Galbiati - 1885
Foto di autore non citato tratta da pinterest.it
Crocifissione, bronzo per la Tomba di Vincenzo Tantardini
11) CRISTO CROCEFISSO 1894 gesso, cm 323x202x122 conservazione: buona
Da questo gesso sono stati tratti due esemplari in bronzo.
L'originale, per la tomba Vincenzo Tantardini al Cimitero Monumentale di Milano;
una seconda fusione, tarda, collocata sulla tomba del Butti al Cimitero Nuovo di Viggiù.
Presentato all'Esposizione di Brera del 1894 (catalogato come "Statua in gesso: 'Cristo Crocefisso' (da fondersi in bronzo per un monumento funerario, di commissione degli eredi Tantardini)"), questo lavoro godette di buona accoglienza.
Il Chirtani(2) ne riferì come di una scultura "... che si stacca dai tipi tradizionali, con criteri di suggestione storica moderna...";
il Carrà(3) si spingerà addirittura a individuarvi un'evidente "influenza donatelliana".
L'opera non convinse, ancora una volta il Marescotti, che nel suo pamphlet (in cui lo spazio dedicato al Butti è notevole, tanto da far sospettare un'acrimonia personale), parlò di "mancata arte" aggiungendo:
"... la modellatura, indirizzata a raggiungere larghezza di visione, la delude, pretendendo di avvicinarvisi mediante la soppressione delle ossa e dei muscoli voluti da un'esatta anatomia...".
Nel complesso l'opera ha una sua forza essenziale, una concentrazione espressiva ben controllata.
L'anatomia affilata e secca risponde con nettezza alle sollecitazioni della luce, con una sobrietà che il Butti non conobbe sempre.(4)
Enrico Butti: Cristo Crocefisso, gesso per la tomba Vincenzo Tantardini
Foto di Gottardo Ortelli tratta dal "Catalogo Generale della Donazione Butti", vedi nota (4)
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Enrico Butti: Cristo Crocefisso, bronzo per la tomba Vincenzo Tantardini
Foto di GrandCelinien del 3/10/2019 tratta da commons.wikimedia.org
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Enrico Butti: Cristo Crocefisso, particolare
Foto di GrandCelinien del 3/10/2019 tratta da commons.wikimedia.org
Pagoda Indiana, Mausoleo Magnani, Bregazzana (VA)
Nonostante alcuni peregrini tentativi di datazione, è certamente del 1919.
L'opera è greve, mastodontica, improntata ad un esotismo di maniera che combina citazioni di diversa matrice e provenienza.
La pagoda cuspidata è sorretta da un elefante e incorniciata da una balaustra; davanti all'ingresso sono due statue, un guerriero dormiente (che è ripreso da "La Tregua" e una contadina inginocchiata di fresco realismo (sicuramente concepita e realizzata indipendentemente dal complesso funerario, denota una sicurezza di esecuzione e di fattura che rimanda alle migliori stagioni dell'artista, tanto che sarebbe addirittura ipotizzabile una predatazione di alcuni anni).
Il complesso è di modestissima qualità, forse l'opera meno felice del Butti anche se rispecchiante un soprassalto di verve inventiva.(5)
Enrico Butti: Pagoda Indiana, Mausoleo Magnani, Bregazzana - 1919
Foto di Phyrexian del 23-7-2021 tratta da commons.wikimedia.org
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Enrico Butti: Pagoda Indiana, particolare
Foto di autore non citato tratta da gluseum.com
Il Dolore, Sepoltura famiglia Guerrini-Pigni, Monumentale (Mi)
Enrico Butti: Il Dolore, Sepoltura famiglia Guerrini-Pigni, Monumentale
Foto di autore non citato tratta da pinterest.it
Fede e Scetticismo. Sepoltura Macchi-Sommaruga, Monumentale (Mi)
Enrico Butti: Fede e Scetticismo - 1906, Cim. Monumentale Mi
Foto di autore non citato tratta da pinterest.it
Lavoratore in riposo - 1900, Tomba Testoni Cim. Maggiore Va
LAVORATORE IN RIPOSO (anche VISIONE DELL'ARTIGIANO oppure IL LAVORO) - 1900
È la figura principale della tomba di Giovanni Battista Testoni nel Cimitero Maggiore di Varese.
Il soggetto è molto simile a quello de "Il minatore": un lavoratore a torso nudo, circondato dai suoi strumenti, in un momento di risposo.
Proprio l'insistenza nel filone del verismo di ispirazione populista creò qualche dubbio nella critica, in occasione dell'esposizione dell'opera alla Biennale veneziana del 1901. Scrisse il Colasanti: "... Il lavoro, gesso di Enrico Butti, appartenente alla numerosa famiglia di rimproveri sociali che mossero dal "Proximus tuus" di Achille D'Orsi. Ma, oltre che negl'intendimenti, il gesso del Butti deriva dal "Proximus tuus" anche nell'atteggiamento e nel soggetto scelto ad esprimerli, il che non è bene...".
Rispetto a "Il minatore" il pezzo rivela una minore tensione e un controllo non altrettanto sicuro degli assetti plastici: la testa eretta e le spalle ritte rendono più statica e declaratoria tutta la figura.
Va anche osservato, però, che una lettura d'insieme di tutto il monumento rivela una compostezza e un equilibrio d'immagine assai riusciti, mentre erano ancora faticosi in "Il minatore".
La cesura tra le gambe e gli utensili da un lato, e il torso dall'altro, qui non è avvertibile con la stessa evidenza dell'opera del 1887-88(6).
Enrico Butti: Lavoratore in riposo o Visione dell'artigiano o Il Lavoro
figura principale della tomba di G. B. Testoni nel Cimitero Maggiore di Varese
Foto di autore non citato tratta da pinterest.it
Mater Consolatrix - 1912, Edicola Erba, Monumentale (Mi)
26) MATER CONSOLATRIX (anche CONSOLATRIX AFFLICTORUM) 1912 gesso, cm 95x40x48 conservazione: buona
Si tratta dello studio per l'edicola Erba, realizzata in marmo di Candoglia e collocata al Cimitero Monumentale di Milano.
Ancora una volta il Butti si muove nei registri di un'ispirazione idealistica e patetica, elaborando un tema corrente nella scultura funeraria dei primi decenni del secolo.
I modelli formali, tuttavia, sono reperiti nel miglior repertorio della scultura otttocentesca e svolti con indubbia sicurezza.
Nonostante la visione prevalentemente frontale l'artista rinuncia a sfondi impropri e concentra la formulazione su sapienti passaggi in profondità di piani e volumi.
La figura inginocchiata poggia diagonalmente (ma senza tensione) sul grembo della Madonna, che ha il busto inclinato in avanti, in un naturale contrappeso.
Entrambi i volti sono risolti con passaggi superficiali estremamente morbidi e luminosi, che mantengono le pose al di qua dell'accento retorico.
Altrettanto morbido è lo svolgimento dei panneggi, che incorniciano il torso nudo della figura inginocchiata valorizzandone la delicatezza del modellato.
È un pezzo in cui il Butti sfodera il suo più brillante bagaglio di citazioni e soluzioni tecniche, messo a proprio agio dall'impianto tematico e formale tradizionale.
Enrico Butti: Mater Consolatrix, studio per l'edicola Erba
Foto di Gottardo Ortelli tratto da: vedi (7)
L'Orante - 1926, Monumento Fam. Cesati, Monumentale (Mi)
72) L'ORANTE 1926 gesso, cm 128x67x89 conservazione: ottima
Gesso al naturale della figura principale del monumento funebre della famiglia Cesati, collocato nel Cimitero Monumentale di Milano.
La donna inginocchiata, con le mani incrociate sul petto e lo sguardo volto verso l'alto, in atteggiamento di preghiera, è risolta con fluidità nella trattazione delle linee del panneggio, che non si concede leziosità, e nel morbido passaggio tra il capo e le spalle.
Svolta con mestiere sicuro, senza eccessi scenografici, è una delle cose miglioti del Butti degli anni venti(8).
Enrico Butti: L'Orante - 1926, Monumento Fam. Cesati
Foto di Francesco Rizzi (presumo).
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Enrico Butti: L'Orante, altra angolazione
Foto di Francesco Rizzi (presumo).
Angelo dell'infanzia - 1919, Tomba Fam. Späth, Bregazzana (va)
60) L'ANGELO DELL'INFANZIA 1919 gesso, cm 106x52x88 conservazione: nel complesso buona
Gesso al naturale per la tomba Späth, già collocata nel cimitero di Bregazzana presso Induno Olona (Va).
Svolto su accenti modesti e patetici, ma ben costruito, il lavoro rientra nella produzione minore del Butti(9).
Enrico Butti: L'Angelo dell'infanzia - 1926, Monumento Fam. Späth
Foto di Francesco Rizzi (presumo).
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Enrico Butti: L'Angelo dell'infanzia, altra angolazione
Foto di Francesco Rizzi (presumo).
Note
(1) Il testo di M. C. è tratto da arcgis.com
(2) 1893-94, p. 299
(3) 1929, p. 3; 1932, p. 3
(4)
in Flaminio Gualdoni: "Viggiù il Museo Butti"
Parte Prima - Catalogo Generale della Donazione Butti
con foto delle opere di Gottardo Ortelli
Edito a cura del Comune di Viggiù 1982
in occasione del 50° della morte dell'artista
(5) Opere 58 e 59 descritte nel libro alla nota 4
(6) Opera 16 descritta nel libro alla nota 4
(7) Opera 26 descritta nel libro alla nota 4
(8) Opera 72 descritta nel libro alla nota 4
(9) Opera 60 descritta nel libro alla nota 4
Menù pagine e opere di Enrico Butti
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