Artisti: le Biografie




Enrico Butti - Schede delle opere 05 e 06


05 - Monumento al generale Sirtori (Mi) - 1891/1892


(a cura della classe V [a.s. 96-97] della Scuola Elem. di Viggiù)

Anno di realizzazione: 1891-1892

Soggetto:
Rappresenta il generale Sirtori in piedi, la gamba sinistra in avanti e leggermente piegata, le braccia conserte in atteggiamento pensoso con il capo leggermente inclinato e lo sguardo rivolto a terra, il cappello da garibaldino in testa.

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Enrico Butti: Monumento al generale Sirtori, gesso - 1891/1892 - al Museo Butti
Foto del prof. Gottardo Ortelli tratta dal catalogo "Museo Butti" del 1991
(foto già pubblicata nella scheda del 1997)
(p.s. Gottardo Ortelli, noto pittore, è presente nelle biografie)

Annotazioni:
L'opera, in gesso, fu presentata nel 1892, vinse la gara per il monumento al generale Sirtori e se ne realizzò una copia in bronzo posta nei giardini pubblici di Milano.
Il gesso conservato al museo misura cm 47 x 18 x 18 ed è un bozzetto dell'opera definitiva.

Stile:
"...La statua è di stile moderno: un forte sbozzo più che un lavoro particolareggiato...".
È in assoluto una delle migliori opere del Butti.
Dal questo bozzetto furono ricavate diverse copie in bronzo che si trovano oggi in diverse collezioni private.

Sirtori

Enrico Butti: Monumento al generale Giuseppe Sirtori
nei Giardini pubblici di Porta Venezia a Milano (ora "Giardini Indro Montanelli").
Foto di Giovanni Dall'Orto - 2007 tratta da it.wikipedia.org

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Sirtori

Enrico Butti: Monumento a Sirtori, dettaglio statua da altra angolazione
Foto di Giovanni Dall'Orto - 2007 tratta da it.wikipedia.org

Tecnica:
Butti fu un abile "plastificatore", rappresentante della scultura "per aggiungere".
Il prototipo della statua veniva da lui realizzato innanzitutto con la creta, lavorandola con le mani tenendola fissata ad uno scheletro di ferro.
Poi del modello in creta faceva il calco in gesso,
solo in un'ultima fase dall'originale in gesso si ricavavano le copie in marmo o in bronzo. (M.S.)

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Enrico Butti: Dettaglio dal monumento a Sirtori.
Lastra frontale sulla base.
Foto di Giovanni Dall'Orto - 2006 tratta da it.wikipedia.org

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Enrico Butti: Dettaglio dal monumento a Sirtori.
Lastra destra sulla base.
Foto di Giovanni Dall'Orto - 2006 tratta da it.wikipedia.org

Storia:
Il generale Sirtori partecipò, al seguito di Garibaldi, all'impresa dei "mille" ed alla conseguente Conquista del Sud.
Quando le truppe garibaldine furono sciolte per ordine del nuovo re d'Italia, Vittorio Emanuele II, entrò a far parte dell'esercito piemontese col grado di generale e restò nel sud dove si adoperò per stroncare la rivolta contadina (chiamata propagandisticamente "brigantaggio") che si sviluppò, in modo particolare in Basilicata, Abruzzo e Calabria, subito dopo l'annessione al Piemonte.

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Enrico Butti: Dettaglio dal monumento a Sirtori.
Lastra posteriore sulla base.
Foto di Giovanni Dall'Orto - 2006 tratta da it.wikipedia.org

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Enrico Butti: Dettaglio dal monumento a Sirtori.
Lastra sinistra sulla base.
Foto di Giovanni Dall'Orto - 2006 tratta da it.wikipedia.org



06 - Monumento ad "Alberto da Giussano" - 1897


(più conosciuto come "Il Guerriero di Legnano")
Opera n° 12 del catalogo del 1991
(a cura della classe IV [a.s. 96-97] della Scuola Elem. di Viggiù)


Anno di realizzazione: 1897
(con quest'opera vinse per la seconda volta il Premio Principe Umberto)

Soggetto:
Rappresenta un guerriero medievale coperto da una "cotta" di ferro a maniche lunghe.
Al braccio sinistro è lo scudo mentre la destra, levata in alto, regge la spada.
Il guerriero ha il capo coperto da un elmo ed ai piedi ha delle calzature metalliche con lunghi speroni.
Il piede destro è appoggiato ad una roccia e la gamba, quindi, è leggermente piegata.

xilografia

Enrico Butti: Monumento ad Alberto da Giussano (o "Il Guerriero di Legnano")
in una xilografia del 1897 - Vedi nota (1)

Annotazioni:
L'opera, in gesso, costituisce la figura principale del monumento di Legnano. Essa non è l'unica su questo soggetto presente nella gipsoteca, le altre sono più piccole e costituiscono degli "studi" per questa figura finale.

Misure:
6 metri e 15 (H) x 2,30 m (L)x 2,40 m (P)

Il monumento di Legnano prevedeva un'enorme torre ed a lato la rappresentazione del campo di battaglia su cui avrebbe spiccato la figura dell'eroe, ma i finanziamenti vennero a mancare e così si eresse solo un piedistallo istoriato e sulla cima fu posto il bronzo di questo guerriero

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Enrico Butti: "Il Guerriero di Legnano", bozzetto in gesso al Museo Butti.
Foto di Francesco Rizzi tratta da museiciviciviggiutesi.com

Stile:
Quest'opera del Butti fu lodata da tutti perché "bella di così solenne grandezza e palpitante di vita..." ben rappresentava il concetto dell'eroe che si aveva a quell'epoca.
La figura dell'eroe esprime forza, fermezza ma anche la serenità di chi ha compiuto il proprio dovere nel miglior modo possibile.
A differenza di altre sue opere rappresentanti la realtà (ad es. il "Minatore", "l'aratura" ecc.) che prendono spunto dal mondo del lavoro così concreto e faticoso, qui ed in altre opere di genere monumentale-celebrativo, il Butti cerca di coinvolgere lo "spettatore", poiché di spettacolo si tratta, suscitandone l'ammirazione non solo verso l'opera ma verso le idee che esso rappresenta.

Tecnica:
Butti fu un abile "plastificatore", rappresentante della scultura "per aggiungere".
Il prototipo della statua veniva da lui realizzato innanzitutto con la creta, lavorandola con le mani tenendola fissata ad uno scheletro di ferro.
Poi del modello in creta faceva il calco in gesso,
solo in un'ultima fase dall'originale in gesso si ricavavano le copie in marmo o in bronzo. (M.S.)

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Enrico Butti: Monumento ad Alberto da Giussano (o "Il Guerriero di Legnano").
in Piazza stazione a Legnano (Mi) città nei cui dintorni si svolse la famosa "battaglia di Legnano" nel 1176.
Foto di autore non citato tratta da museiciviciviggiutesi.com

Cenni Storici su Alberto da Giussano
Federico I di Svevia, Imperatore del Sacro Romano Impero Germanico (di cui i territori italiani facevano parte), viene chiamato in Italia (1152) dai cittadini di Lodi che lamentano prepotenze da parte di Milano.
L'Imperatore scende in Italia per garantire i diritti della fedele Lodi e per ristabilire il potere imperiale su alcuni Comuni ribelli (1158).
Nella guerra che ne segue Crema (1160) e Milano vengono distrutte (1162).
Riedificata negli anni seguenti Milano costituisce con altre città lombarde la "Societas Lombardie" (Lega Lombarda): era l'1-12-1167.
Nel 1176 si svolge la famosa "battaglia di Legnano" in cui la "Societas Lombardie" vince sull'esercito imperiale.

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Enrico Butti: Decorazione alla base del Monumento ad Alberto da Giussano.
Foto di autore non citato tratta da museiciviciviggiutesi.com

Eroe di questa battaglia sarebbe, appunto, Alberto da Giussano rappresentato nel monumento del Butti.
Di questo personaggio si dice ch'era il capo dalla "Compagnia della Morte" un gruppo di 900 guerrieri scelti che avevano giurato di vincere o di morire sul campo di battaglia.
Nel 1300, grazie alle "cronache" di Galvano Fiamma si diffonde il mito dell'eroico Alberto.
Nei secoli seguenti numerosi poeti e scrittori lo hanno ingigantito tanto da farlo diventare un simbolo di libertà e di riscossa contro i dominatori stranieri...
Peccato che in nessun resoconto della battaglia (e ce ne furono molti) fatto da contemporanei milanesi, tedeschi o di altre città, si parli della Compagnia della Morte o di Alberto da Giussano.
"In verità, pare proprio che queste siano tutte frottole e invenzioni del Fiamma, uno dei cronisti meno affidabili che abbiano mai preso la penna in mano"(2)

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Enrico Butti: Decorazione alla base del Monumento ad Alberto da Giussano.
Foto di autore non citato tratta da museiciviciviggiutesi.com





Note

(1)
Fonte "L'illustrazione popolare"
Fratelli Treves Editori - Milano, 1897.
tratta da commons.wikimedia.org
(2)
Alessandro Barbero, storico




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